Dichiarazione di Successione
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- Pubblicato: 25 Settembre 2018
La dichiarazione di successione è un documento fiscale utile a comunicare all’Agenzia delle Entrate l’ammontare e la composizione dell’asse ereditario del defunto e a calcolare le imposte dovute dagli eredi a seconda del loro grado di parentela e alla natura dei beni caduti in successione.
In mancanza di un testamento è la legge a stabilire chi sono gli eredi e in quali proporzioni. Ci sono, però, alcuni soggetti che hanno sempre diritto di ricevere almeno una parte di eredità perché titolari del diritto di legittima.
La dichiarazione, quindi, riepiloga tutti i beni e i diritti di proprietà del defunto che rappresentano il suo patrimonio, ovvero l’attivo ereditario, dal quale si potrà dedurre l’ammontare dei debiti che formano il passivo ereditario.
Tra i più comuni beni e diritti che formano l’attivo ereditario troviamo:
- beni immobili (terreni e fabbricati)
- denaro contanti e titoli al portatore posseduti o depositati presso terzi
- gioielli, preziosi e mobilia (si presumono compresi per un importo pari al 10% del valore netto dell’asse ereditario)
- rendite, pensioni e crediti
- partecipazioni in aziende, quote sociali, azioni o obbligazioni
Sono invece esclusi dall’attivo ereditario, semplificando, i beni e diritti iscritti nei pubblici registri (ad esempio gli autoveicoli e le imbarcazioni), le assicurazioni sulla vita o caso morte, i titoli di Stato o del debito pubblico.
Tra le passività riconosciute, in generale, rientrano:
- mutui e finanziamenti
- debiti verso banche compresi i saldi passivi su conti correnti
- debiti cambiari e debiti tributari
La legge prevede, mediante un atto pubblico, la possibilità di accettare o meno l’eredità entro tre mesi. Qualora gli eredi non sono a conoscenza dell’intero patrimonio del defunto è prevista la formula del beneficio d’inventario.
La dichiarazione deve essere presentata, entro un anno dalla data della morte, esclusivamente in via telematica (a partire dal 01.01.2019) direttamente dal dichiarante o da un soggetto intermediario abilitato; non deve essere presentata, invece, se l’eredità è devoluta al coniuge e ai parenti in linea retta del defunto e qualora l’attivo ereditario non sia superiore a euro 100.000 e non comprenda beni immobili.
L’imposta di successione, diversamente dalle altre imposte, viene liquidata dall’ufficio sulla base dei dati indicati nella dichiarazione; il pagamento dovrà essere effettuato entro 60 giorni dalla data di notifica dell’avviso di liquidazione.
La normativa prevede delle aliquote e franchigie diverse, nello specifico:
- 4% dal coniuge e i parenti in linea retta per la quota di patrimonio eccedente euro 1.000.000 per ciascun erede
- 6% dai fratelli e sorelle per la quota di patrimonio eccedente euro 100.000 per ciascun erede
- 6% dai parenti fino al 4^ grado, affini in linea retta ed affini in linea collaterale fino al 3^ grado; non è prevista alcuna franchigia
- 8% per tutti gli altri soggetti; non è prevista alcuna franchigia
Sono altresì previste riduzioni/agevolazioni di imposta come ad esempio in caso di opzione “prima casa” o per beni già caduti in successione nei cinque anni precedenti l’avvenuto decesso.
Ai fini del calcolo dell’imposta di successione bisogna tenere in considerazione anche le donazioni effettuate in vita dal defunto.
Se l’attivo ereditario comprende terreni o fabbricati occorre autoliquidare e versare le imposte ipotecaria e catastale rispettivamente pari al 2% e 1% del valore catastale degli immobili. Sono inoltre dovuti ulteriori diritti sulla base delle conservatorie coinvolte.
Con la presentazione telematica della dichiarazione non sarà più necessario effettuare le volture catastali dei terreni e fabbricati in separata sede; il sistema telematico fornirà una ricevuta, contenente l’esito della domanda, indicando se tutti o solo parte degli immobili sono stati volturati.
Dalla data di presentazione della dichiarazione di successione è possibile preventivare un arco di tempo di 15 giorni per essere in possesso delle opportune ricevute telematiche già utili a svincolare le somme depositate a nome del defunto.